Ecco un’altra band italiana degna di attenzione.

Sono gli “Psychopathic Romantics” con il loro Bread and circuses, con quel rock d’altri tempi, un malinconico cantautorato dall’aria al tempo stesso austera e spensierata, col mediterraneo nel cuore e la foto di un viaggio negli Stati Uniti in mano.

Nascono così la title-track, “It’s all for you, la tenera “Open up wide” (l’apice, in stile cantautore eccentrico americano con clarinetto innamorato).

Ci sono però anche parecchie contaminazioni.

A volte basta una chitarrina demodè, un mandolino, un coro, un fischietto o un colpo di grancassa per creare ottimi diversivi come la fanfara surreale di “All see you there”, la farsa di “Extra special”e Tank you”.

A volte la ballata mediterranea diventa vecchia espressione dialettale, una specie di rap campano (“Up and down”), oppure un incubo con echi di post-rock, la glaciale (per loro), in “H ASH”.

Bravi anche nelle extra-tracks live , a partire dal “Folsom prison blues” del mitico J. Cash.

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