Non ha mai preso una lezione di canto né tanto meno conosce la musica. Riccardo Cocciante lo rivela beatamente in un'intervista ad Oggi, in occasione del suo 70esimo compleanno, festeggiato lo celebrare lo scorso 20 febbraio.

Riccardo non se ne vergogna anche perché a parlare per lui ci sono una serie di successi indimenticabili come 'Bella senz'anima', 'Margherita', 'Se stiamo insieme' e anche le opere popolari 'Notre-Dame de Paris', 'Il piccolo principe' e 'Giulietta & Romeo'.

'Me lo disse nel 1974 Morricone: “Non capisco come faccia Cocciante: è un autodidatta, non ha mai studiato armonia, ed è come un gatto, ricade sempre sulle sue zampe”. Davvero io non so la musica. Non scrivo una nota e non ho mai preso una lezione di canto o di piano', ha spiegato Cocciante che è da sempre un'entusiasta della vita.

'Ho 70 anni, ma finché ho la passione e la mente viva, posso andare avanti per molto tempo. Non avere passione condiziona l’uomo. Se un artista non ce l’ha, tutto diventa sterile'.

La musica l'ha aiutato anche a superare un suo tratto caratteriale che spesso veniva frainteso per superbia.

'Ero un timido all’ennesima potenza, quasi la mia fosse un’anomalia di vita e di comportamento. Non ho mai chiesto di farmi ascoltare, ma per fortuna ho avuto sempre persone intorno a me che hanno riconosciuto un talento che io stentavo a riconoscere come tale. Per me andare sul palcoscenico era uno sforzo immenso, ero sicuro di non potere mai affrontare il pubblico. Cantando, piano piano mi sono accorto che esistevo: potevo esprimermi e la gente mi capiva... Wow, per me era una cosa incredibile!'

Tra le sue opere popolari più famose spicca 'Notre-Dame de Paris', un piccolo grande capolavoro che ha incantato migliaia di persone e che è si colloca perfettamente nella contemporaneità per le tematiche trattate.

'È di grande attualità. Nel romanzo di Victor Hugo c’è la passione e il tema dei sans papier, i clandestini. All’epoca gli immigrati illegali dovevano dormire fuori dalla città. Oggi abbiamo gli stessi problemi. Ma non dobbiamo aver paura della diversità. Per un popolo il confronto con altre culture crea nuove idee'.

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