(Cover) - IT Italian Stars - 'Amo concentrarmi sul talento degli altri, forse perché penso che abbiano più talento di me. Un po' come quei giornalisti che parlano delle vite degli altri anche perché trovano poco interessante la propria'. La modestia non fa difetto a Claudio Cecchetto, che in una lunga intervista su Il Giornale ha riflettuto su un mezzo che conosce molto bene, la tv, facendo le sue previsioni. 'Il varietà televisivo sparirà e ci saranno soltanto talent su tutto lo scibile. Lo diceva anche Andy Warhol: ognuno ha diritto al proprio quarto d'ora di celebrità. Senza i talent la musica in tv sarebbe già morta e sepolta'.

'Il talent – ha sottolineato - è un punto di partenza e non di arrivo. Vinci la bicicletta ma poi devi dimostrare di saper pedalare. Una volta era sufficiente cantare bene mentre oggi sono tutti intonatissimi, e per sfondare bisogna inventarsi personaggi. La rete, del resto, è diventata la vera nave scuola e ha accorciato i tempi di formazione. La legge dei talent tv è quella dei risultati immediati, mentre a Sanremo i talenti sono già sul palco'.

Sono tanti gli artisti scoperti e lanciati da Cecchetto: da Fiorello a Gerry Scotti, fino a Max Pezzali e a Jovanotti, il vero pezzo da novanta. 'Beh, l'incontro (con Jova, ndr) ha del paradossale – ha ricordato Cecchetto -. Era l'inizio degli anni Ottanta e promuovevo una band per Disco Verde , un premio speciale anticamera del Festivalbar. Il gruppo si chiamava Two-Two e doveva sfidare in uno scontro diretto un ragazzotto romano, Lorenzo Cherubini appunto. Seppi che avevamo vinto la sfida, ma quando vidi i filmati non ebbi alcun dubbio: era lui che meritava di vincere... Volli incontrarlo e, poiché allora avevo l'etichetta discografica Ibiza Record, gli proposi subito un contratto. Lui era già vincolato con un'altra casa, ma feci un'offerta che non poterono rifiutare'.

Cosa lo colpì di più di lui? 'Era dirompente e assolutamente naturale; insomma, una mosca bianca rispetto a quegli anni in cui i cantanti salivano sul palco molto impostati. Lo lanciai subito su Deejay Television di cui ero produttore, ero sicurissimo del suo successo'.

Fiorello, invece, gli fu presentato da uno dei fratelli di Lorenzo, 'che lavorava in un villaggio turistico. Voleva venire a tutti i costi in radio, non perché avesse cose da proporre ma, come seppi dopo, per conoscere belle ragazze – ha rivelato -. Era strabordante di energia al limite dell'invadenza. Un autentico casinista'.

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