(Cover) - IT Italian Stars - Dopo vent'anni di carriera illustre in Italia Caparezza sbarca all'estero.
Quest'anno il cantante ha pubblicato 'Museica' divenuto disco di platino dopo pochi mesi e subito sono fioccate le prime date europee: Belgio, Francia, Inghilterra. Ora lo aspettano anche negli Usa, il 6 novembre nel leggendario Whisky a Go Go di Los Angeles e l'8 alla North Beach Bandshell di Miami.
'Mi stupisce questo interessamento. Non ho la voce dell'italiano che piace all'estero, anzi non ho la voce. Ho sempre ammirato gli artisti che all'ugola d'oro sopperiscono con le idee, ma per molti anni mi sono sentito inadeguato', ha raccontato entusiasta Caparezza a La Repubblica al Medimex di Bari.
Il cantante è rimasto stupito di trovare un'altissima concentrazione di concittadini nelle varie città europee.
'In questo tour europeo ho scoperto che ci sono ovunque un sacco di italiani. In Belgio siamo la prima comunità, a Londra senti parlare la nostra lingua in ogni angolo. L'emigrazione è di nuovo un fenomeno, anche se ancora sottovalutato. Oggi è facile, prendi un aereo e via, non devi fare come mio nonno che per fuggire in Australia dovette farsi un mese di nave. E non è bello sentir dire: con tutto il bene che voglio all'Italia io non ci torno, sto bene qua'.
Caparezza capisce benissimo l'amarezza verso il proprio Paese che deve spingere molti degli italiani emigranti di oggi ed è contrario anche alla rivoluzione informatica. Il cantante si definisce un pensatore controcorrente e teme l'uniformazione del pensiero operata dal Web.
'Tremo quando sento dire che la più grande rivoluzione dei nostri tempi è quella operata dalla Rete. Il pensiero unico è il mio incubo. Una volta ci si ammazzava per l'ideologia, ora ci si spara non si sa per cosa: fanghiglia, gossip, mancanza di approfondimento', ha spiegato il cantautore che per anni ha vissuto, felice, senza Internet.
'Se tutto va in una direzione devo leggere qualcosa che va in senso contrario, non per spirito di contraddizione ma per avere un ventaglio di possibilità. Mi piace la democrazia della Rete che contrasta l'oligarchia televisiva, ma resto un analogico. Il cd? Un emulazione del vinile. Ho vissuto gran parte della mia vita senza un cellulare e ascoltando musica fuori da internet'.
