Mary J. Blige ammirava enormemente Amy Winehouse per la sua 'libertà espressiva'.

La star di 'Back to Black' è deceduta a 27 anni nel 2011 per abuso accidentale di alcol. Mary, che in passato ha sofferto di tossicodipendenza, trova affascinante il modo in cui Amy parlava dei suoi demoni in canzoni come 'Tears Dry on Their Own'.

'C'era molto dolore, molta gioia, molto struggimento nel tentativo di dare una risposta alla domanda: “Ma chi sono?” Ed era così libera nell'espressione di sé', ha rivelato la Blige in un'intervista con il giornale inglese The Observer.

'Diceva tutto quello che voleva dire ed è questo che ammiravo di più di lei. Era come se ti stesse dicendo: “Io sono così, che ti piaccia o meno'.

La star è rimasta così affezionata al ricordo di Amy che a luglio ha voluto incontrare il padre Mitch.

'Non conosceva la Winehouse. Non ho mai avuto l'occasione di conoscerla ma era una delle cose che più avrei voluto fare'.

'Avrei voluto abbracciarla e dirle quanto la apprezzavo e quanto la gente l'amava. Insomma dirle quanto era fantastica e fenomenale'.

'È come se il padre mi avesse dato la possiblità di farlo tramite lui! Ma è stato un momento triste perché era l'anniversario della sua morte ( la star è deceduta il 23 luglio del 2011, ndr). Ma Mitch è stato forte quando mi ha ricordato la ricorrenza, cercava di trattenere le lacrime e anch'io ho fatto lo stesso'.

La J.Blige ha passato gran parte dell'estate a Londra per registrare il suo nuovo album, intitolato 'Mary J. Blige: The London Sessions'.

La star ha chiamato a collaborare diversi artisti inglesi come Disclosure, Naughty Boy e Sam Smit poiché desiderava rendere omaggio alla cultura londinese.

'Volevo abbracciare Londra e abbracciare Amy'.

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