(Cover) - IT Italian Stars - In vista del suo spettacolo 'In questa notte fantastica' in onda stasera su Rai 1 Jovanotti si è aperto in un'intervista fiume a La Stampa, in cui fa una riflessione sulla trasversalità della sua musica e quindi dei fan.

'(Mi piace) Tutto quello che luccica, che ha una vibrazione. Non ho sovrastrutture ideologiche. Avevo un babbo anticomunista e una zia del Pci. Sotto casa c’erano un ritrovo di fasci e uno di comunisti. A me piacevano le moto dei comunisti e le scarpe dei fascisti. Nella mia testa di bambino non esistevano pregiudizi. Ecco, se guardo queste facce, il mio pubblico è un po’ così', ha chiarito Jovanotti a Massimo Gramellini che lo punzecchia chiedendogli se così non ha paura di passare per uno “superficiale”.

'Non è un insulto – spiega -. La superficie delle cose è come la pelle dell’uomo: rivela molto', ha dichiarato raggiante il rapper che oggi si sente finalmente in grado di scrivere sui sentimenti.

'Le mie prime canzoni d’amore erano manieristiche. “Serenata rap” era un gioco, parlavo di cose che non conoscevo. Ho cominciato davvero a scrivere canzoni d’amore quando ho cominciato davvero ad amare. “Bella” è una delle mie preferite'.

Una canzone che ha fatto successo, secondo Jovanotti, perchè nata da un'esperienza reale, come dedica all'invidiata moglie del rapper, Francesca Valiani.

'“A te” – prosegue - non la so suonare. “Bella” sono quattro accordi di chitarra. Se vado in un posto dove non mi conoscono e mi chiedono di cantare qualcosa, io canto “Bella”. La prima canzone da fidanzato di mia moglie. Le cose vengono meglio se le fai con la voglia di fare un regalo a qualcuno'.

Il cantautore, all'anagrafe Lorenzo Cherubini, chiude l'intervista rivelando abitudini e sensazioni che lo assalgono negli attimi prima di salire sul palco.

'Sono in piedi nel retropalco, dietro un velo nero. In cuffia contano da 1 a 4. Al 2 mi muovo in avanti, al 4 sono sul palco e non ho tempo di emozionarmi: ho delle cose da fare, come un pilota d’aereo. Altrimenti la sensazione di quella folla è talmente bella che andrei fuori controllo: mi spoglierei nudo, tirerei dei petardi. Poi osservo il panorama. Cerco di guardare le facce. E quando saluto l’ultima fila, guardo veramente l’ultima fila'.