(Cover) - IT Italian Stars - 'Non ho avuto alcun imbarazzo in questo film, che considero d'autore. E devo dire che questa cosa mi dà una grande energia. Mi sono sentita sempre libera'. Così spiega Isabella Ferrari la sua scelta di spogliarsi davanti all’obiettivo nel film di Paolo Franchi 'E la chiamano estate', criticato durante la settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.

Proiezione e conferenza stampa sono stati infatti teatro di domande al vetriolo da parte dei giornalisti poco convinti dalla trama.

Tutto inizia con il primo piano del sesso di Isabella Ferrari, che si cala nei panni di Anna, l'oggetto dell'amore incondizionato di Dino (Jean-Marc Barr). Un amore eterno, romantico pieno di parole ma vissuto senza sesso. Eppure nel film l’erotismo non manca. Ci pensa Dino a scaldare il set.

'Franchi mi aveva detto "non avere maschere" e anche nelle scene di nudo mi sono sentita leggera, senza imbarazzo', si difende la Ferrari mentre il regista ha cercato di spiegare il suo punto di vista.

'Volevo solo raccontare l'amore nella condivisione del dolore, l'amore come veleno fuori dai baci Perugina. La reiterazione delle scene si ispira alla filosofia di Bergson, dove i tempi si mischiano in un'unica realtà. La reiterazione fa parte di un'ossessione. Il tempo è una linea curva, come tutti sanno, e anche il nostro dna è elicoidale', afferma Franchi togliendosi infine un sassolino dalla scarpa.

'Il film forse non è capito perché in Italia c'è una tv che impera. Non c'è nessuna forma di sperimentazione, mentre proprio questa fa un Paese ricco culturalmente', dichiara infine il regista prima di rispondere alle critiche pesanti di un giornalista.

'L'arte è egoista. Non ho alcuna ambizione di arrivare a tutti. Se a te non è piaciuto, a qualcuno forse sì'.