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Francesco Renga guarda oltre l'Ariston.
Il cantautore torna in gara al Festival con 'Il meglio di me' e affida a una dichiarazione netta il racconto del suo presente artistico: 'Canto per me, ma il mio sogno è un duetto con Bono'. Una frase che sposta l'attenzione dalla competizione alla visione, restituendo l'immagine di un interprete che misura il proprio percorso più sulle aspirazioni che sui risultati.
Il brano in gara segna un passaggio personale. In interviste rilasciate a testate nazionali e radiofoniche, l'artista ha spiegato che 'Il meglio di me' nasce dal bisogno di fare i conti con fragilità ed errori, trasformandoli in consapevolezza. Non un bilancio nostalgico, ma un punto fermo da cui ripartire, affidato a un'interpretazione vocale che resta centrale nel suo linguaggio musicale.
Il riferimento a Bono non è casuale. Per il musicista, il leader degli U2 incarna un'idea di musica capace di coniugare profondità emotiva e respiro internazionale. Il desiderio di un duetto diventa così una chiave di lettura del suo immaginario creativo, più che una suggestione estemporanea. Una dichiarazione verificata e coerente con un percorso che ha sempre guardato oltre i confini del pop italiano.
Il ritorno al Festival riattiva inevitabilmente la memoria del 2005, quando l'interprete vinse con 'Angelo', e delle precedenti esperienze sanremesi con i Timoria. Ma oggi l'approccio all'Ariston è diverso: meno urgenza di consacrazione, più attenzione al racconto e al senso del percorso.
Conclusa la settimana sanremese, il 57enne sarà impegnato nella promozione di 'Il meglio di me' e in una serie di appuntamenti live legati alla stagione del Festival, mentre nuovi progetti discografici e concerti sono già in fase di definizione.