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Il documentario 'In Whose Name?', che ripercorre sei anni della vita di Kanye West, ha debuttato al botteghino americano con circa 720mila euro incassati nel primo weekend, in poco più di mille sale e senza una campagna marketing di rilievo: un risultato che ha stupito gli addetti ai lavori.
Il film porta lo spettatore dietro le quinte di alcuni dei momenti più discussi della carriera recente di Ye: dalla polemica scatenata dalla maglietta 'White Lives Matter' fino al successivo sfogo antisemita su Twitter. Alcune clip, tra cui una in cui l'artista attacca l'ex suocera Kris Jenner, circolano da giorni sui social, aumentando la curiosità del pubblico.
Secondo Rolling Stone, 'In Whose Name?' non riesce a spiegare davvero come Ye sia passato dall'essere un'icona amata della musica a un paria sociale. Tuttavia, il documentario offre 'uno sguardo nitido sul mondo della celebrità in un'epoca altamente digitalizzata e politicizzata'.
Per ora distribuito in un circuito limitato, il progetto arriverà nei prossimi mesi in più sale e successivamente sulle piattaforme di streaming, dove promette di riaccendere il dibattito attorno a uno degli artisti più controversi del nostro tempo.