Luciano Ligabue ha parlato del suo film 'Ligabue. 30 anni in un giorno', presentato mercoledì sera da Flavio Natalia al cinema Barberini a Roma.

Il docufilm arriverà in sala il 20-21-22 marzo e racconta il concerto post-Covid tenutosi lo scorso 4 giugno a Campovolo, davanti a 100mila spettatori, accorsi nella RCF Arena.

'Immagina qualcosa di cui non puoi fare a meno nella tua vita, e poi immagina che quella cosa ti venga tolta per tre anni. Ecco, Campovolo è stata l'esplosione di un cumulo di emozioni che si sono formate in quei tre anni: frustrazione, impazienza, ansia da prestazione. 30 anni in un giorno, ma vi assicuro che non ci stanno. C'è tanto altro di cui ho goduto e in cui mi sono avventurato', spiega Ligabue come riportato dall’Ansa.

Con la regia di Marco Salom, il film celebra i 30 anni di carriera del rocker di Correggio, che già nel 2005 e nel 2011 nella stessa location aveva riunito i suoi fan.

'Abbiamo festeggiato lì sempre tappe importanti della mia carriera. La prima volta è stato scelto perché presentavo il mio album più personale e avevo bisogno di farlo a casa - racconta -. Nessuno di noi poteva immaginare quello che sarebbe diventato nel tempo. Certo, questo è stato il più sovraccaricato di emozioni, per l'attesa ma anche perché è stato uno uno dei primi concerti dopo la riapertura. C'era bisogno di normalità e anche di celebrare la vita'.

In apertura il cantante fa un incipit ad effetto.

'Non cambierei questa vita con nessun’altra, perché nei due anni di Covid ho capito quanto io sia grato a quello che mi è capitato di vivere'.

Sono due le tappe live previste a luglio: il 5 allo Stadio Meazza di Milano e il 14 all'Olimpico di Roma.

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