Levante, all’anagrafe Claudia Lagona, esordirà sul palco di Sanremo con il brano "Tikibombom", che verrà pubblicato il 7 febbraio nell’edizione speciale dell’album di inediti Magmamemoria MMXX, uscito ad ottobre. Nell’intervista rilasciata a Leggo la cantautrice siciliana racconta le sue emozioni prima di calcare il palco dell’Ariston.

'Sono contenta di farlo ora. Spesso l’errore è considerare il Festival un trampolino di lancio. Ci avevo provato già due volte, con "Sbadiglio" nel 2013 e con "Io ero io e Diamante" nel 2015, ma forse non ero ancora pronta. Il Festival è una vetrina bellissima. È il palco più guardato e ascoltato d’Italia. E io mi ero fatta una promessa: salirci solo con una canzone che potessi difendere', spiega la 33enne cresciuta a Torino.

'(Il mio brano “Tikibombom”) è tristemente attuale. Non è questione di religione, colore o provenienza. Nel ritornello dico “noi” perché riguarda anche me: la musica mi ha fatto sentire meno sola. È un brano trasversale. Ho preso l’opposto del suo significato: è il ritmo fuori tempo delle persone che si sentono fuori tempo. Un “animale stanco”, l’“anima indifesa”, il “freak della classe femminuccia”, un’“anima in rivolta”. Quattro personaggi, quattro modi di sentire: un brano corale che parla di diversità in quanto ricchezza. Un nodo alla gola ogni volta che la canto'.

E sulle quote rosa al Festival risponde piccata.

'La quota rosa mi fa arrabbiare. Non ho un deficit per cui mi si deve garantire un posto solo perché donna. Spero che Amadeus mi abbia scelto con il criterio del merito e del gusto. Le polemiche devo avere un senso, altrimenti parliamo a vanvera e sprechiamo la voce. Io canto le donne, di femminicidio, di violenza'.

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