21 Savage rischia seriamente di essere rimpatriato nel Regno Unito.

Il rapper è stato recentemente scarcerato dopo aver trascorso nove giorni dietro le sbarre in seguito all’arresto per immigrazione irregolare negli Stati Uniti, comminato dalla Immigration and Customs Enforcement (ICE).

L’artista - arrivato negli USA nel 2005 con un visto di un anno e dunque scaduto da 13 anni -, potrebbe essere vittima della nuova legge sull’immigrazione varata dal governo Trump, che prevede il rimpatrio immediato nel caso in cui la persona in questione sia in possesso di un visto scaduto o stia provando a ottenere la documentazione per risiedere legalmente negli Stati Uniti. In questo caso, 21 Savage dovrà tornare nel Regno Unito e rientrare negli USA, solamente quando avrà risolto la sua causa.

Prima del rilascio, gli agenti della ICE avevano chiesto a Savage di lasciare volontariamente l’America: in tal caso sarebbero decadute tutte le accuse che attualmente pendono sul suo conto. Il 26enne ha però rifiutato.

Il rapper - secondo la stampa USA -, ha presentato l’application per restare negli Stati Uniti nel 2017.

Savage ha già avuto un precedente giudiziario per detenzione di droga, risalente al 2014.

Dopo la scarcerazione, i suoi legali Charles Kuck, Dina Laporte e Alex Spiro hanno rilasciato un comunicato. 'Negli ultimi 9 lunghi giorni, noi, per conto di She'yaa Bin Abraham-Joseph, noto al mondo come 21 Savage, abbiamo parlato con l'ICE per chiarire la sua effettiva posizione legale e fornire prove dei suoi straordinari contributi alla comunità e alla società', si legge nella nota. 'Nelle ultime 24 ore, sulla scia dei Grammy Awards a cui doveva partecipare ed esibirsi, abbiamo ricevuto l'avviso che a She'yaa è stata concessa un'udienza accelerata. Oggi a 21 Savage è stata concessa libertà su cauzione. Ha vinto la sua libertà'.

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