Max Gazzè si è esibito con un live sperimentale dal tocco esoterico e dedicato alla natura.

Secondo il report de Il Corriere della Sera, il concerto di Vieste, in Puglia, ha visto il bassista romano portare sul palco l’ultimo atto del suo progetto partito nel 2017, con cui Gazzè ha toccato una serie di luoghi storici per fermarsi davanti al monolite simbolo della leggenda di Cristalda e Pizzomunno.

'Una bella emozione suonare con quella scenografia naturale. Niente schermi e ledwall, ma proiezioni sulla roccia. Lo stesso sarà nelle altre date con le architetture storiche a fare da cornice. Ho scoperto questa leggenda popolare grazie a mio fratello, che scrive con me i testi, cui l’aveva raccontata un amico. Una specie di gioco del telefono senza fili. Una storia bella e poetica, di amore e passione, atemporale perché vive in un presente continuo. La canzone ha portato alla luce una storia che era bella di suo. L’emozione delle persone ha fatto il resto, l’ha divulgata e completata', ha raccontato Max Gazzè a Il Corriere della Sera.

Il progetto di Max è dedicato all’album 'Alchemaya', un’opera sintonica che nasce dalla fusione fra il sinfonico dell’orchestra e l’elettronica dei synth.

'Mi rendo conto che si tratti di un progetto anacronistico. Non penso al confronto con il momento che stiamo vivendo, non lo cerco proprio. Ogni volta seguo un percorso creativo diverso, come un pittore che utilizza tecniche diversi per quadri diversi'.

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