È ormai scontro totale tra Madonna e l’ex amica Darlene Lutz.

L’esperta d’arte aveva consegnato alla casa d’aste Gotta Have Rock and Roll una serie di cimeli della regina del pop, tra cui una lettera scritta dal carcere dall’ex fidanzato Tupac Shakur, un blocchetto degli assegni, una spazzola per capelli e persino un paio di slip della Ciccone, indossati e mai lavati.

La cantante ovviamente non ha gradito e, a inizio settimana, ha chiesto a un giudice della Corte Suprema di Manhattan di bloccare la vendita al miglior offerente di oggetti 'estremamente personali', da lei considerata come una grave violazione della privacy.

Il giudice ha accordato la richiesta della superstar, scatenando l’ira della Lutz, dettasi pronta a una controazione per riaprire l’asta.

'Se Madonna avesse davvero voluto mantenere la sua privacy, allora non avrebbe dovuto inviare per posta il suo intimo', si legge nell’esposto presentato da Darlene.

La Lutz, mediante il suo legale Judd Grossman, ha inoltre parlato di una sorta di accordo tacito raggiunto nel 2004 con Madonna, a cui sostiene di aver dato dei soldi in cambio della promessa di non portarla in tribunale.

Nella deposizione giurata, la cantante ha dichiarato: 'Il fatto di essere in possesso di uno status di celebrità come risultato dei successi conseguiti nell’arco della mia carriera, non mi priva del diritto di mantenere la mia privacy, in particolare modo quando questa viene violata attraverso la vendita di oggetti estremamente personali. Il mio DNA potrebbe essere estratto da un filo dei miei capelli. Trovo oltraggioso e altamente offensivo che il mio DNA venga venduto all’asta al miglior offerente'.

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