22 aprile 2017 - Parma Tracks
23 aprile 2017 - Genova Supernova Festival
25 aprile 2017 - Padova En Plein Air
28 aprile 2017 - Roma Festa Bomba Dischi
30 aprile 2017 - Bari Premio Maggio

05 maggio 2017 - Ravenna Bronson
06 maggio 2017 - Verona Sziget & Home Sound Fest
19 maggio 2017 - Brescia Quasi Adatti
26 maggio 2017 - Milano Mi Ami
27 maggio 2017 - Lucca Wom Festival


11 giugno 2017 - Prato B-Side Festival
18 giugno 2017 - Formigine (MO) Moninga Open Air Festival
23 giugno 2017 - Cremona (CR) Tanta Robba Free Music Festival
24 giugno 2017 - Centobuchi (AP) Pink Rabbits Hole Fest


02 luglio 2017 - Vittorio Veneto (TV) Rock4AIL
05 luglio 2017 - Arezzo Mengo Music Fest
06 luglio 2017 - Pavia Molecole
07 luglio 2017 - Fucecchio (FI) Reality Bites Festival
15 luglio 2017 - Chiaverano (TO) A Night Like This
19 luglio 2017 - Mira (VE) Mira On Air
27 luglio 2017 - Ancona Molecola


06 agosto 2017 - Milazzo (ME) Mish Mash
10 agosto 2017 - Fara Vicentina (VI) Anguriara Fara

Il suo disco d’esordio “Fa Niente” uscito nel febbraio 2017 per Bomba Dischi/ Universal non smette di raccogliere entusiasmanti riscontri testimoniati non soltanto dalle innumerevoli uscite sulla stampa specializzata e sul web ma soprattutto da un crescente seguito di spettatori durante il suo primo giro di concerti. Ora Giorgio Poi è pronto per affrontare una lunga e calda estate live in giro per l’Italia. Con Matteo Domenichelli al basso e Francesco Aprili alla batteria, compone un infallibile trio di musicisti che sa catturare il pubblico con maestria, in un continuo andirivieni tra la forma canzone e l’esplorazione del suono.


GIORGIO POI su "FA NIENTE"
Ho trascorso in Italia tutta la prima parte della mia vita, fino ai vent'anni, e non m'è mai interessato capirla. Vista dall’interno somigliava tanto a un ricettacolo di cose ovvie, a un contenitore per la normalità, una nebulosa di noia al di fuori della quale sorgevano le misteriose meraviglie estere. Così sono andato a vivere a Londra, dove proporzionalmente a un grande entusiasmo per quel che scoprivo lì, sentivo avanzare una specie di nostalgia, che nel tempo si trasformò in ammirazione idealizzata e totale per il mio paese, per il suo cinema, il suo cibo, la sua musica e la sua lingua. Non perché necessariamente mi sembrasse migliore, ma perché era roba mia, la capivo in modo diverso, più radicale.
Ascoltavo Vasco Rossi, Paolo Conte, Lucio Dalla, Piero Ciampi, cose che avevo sentito da bambino, ma a cui non ero mai tornato attivamente. Dopo alcuni anni quel sentimento non accennava a smorzarsi, ma anzi si acuiva, spingendomi verso quel modo che un po’ mi apparteneva per diritto di nascita. Così ho iniziato a scrivere alcune canzoni in Italiano, una dopo l'altra, ed è uscito questo disco.

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