Lutto nel mondo della musica: all’età di 50 anni si è spento DMX.

Il rapper è morto in seguito a un arresto cardiaco - probabilmente conseguenza di un’overdose di droga - dopo aver trascorso una settimana in un ospedale di New York.

Poche ore prima della triste notizia, il manager aveva rivelato che l’artista si trovava 'in stato vegetativo con gravi problemi polmonari e cerebrali'.

La famiglia ha confermato la morte del loro caro in un comunicato affidato ad Associated Press.

'Siamo profondamente tristi nell’annunciare che oggi il nostro amato DMX, nato sotto il nome di Earl Simmons, si è spento all’età di 50 anni al White Plains Hospital con la sua famiglia al fianco, dopo aver trascorso gli ultimi giorni in rianimazione', legge la nota.

Il quadro clinico del rapper, con un passato di dipendenze da alcol e droghe, non era dei migliori, in seguito agli esami diagnostici a cui era stato sottoposto.

Il newyorkese si era affacciato sulla scena hip hop all’inizio degli anni ’90, per poi raggiungere il successo internazionale nel 1998 con il disco 'It’s Dark and Hell Is Hot', primo dei suoi otto album in studio, e grazie a hit come 'Ruff Ryders' Anthem' e 'Slippin’', in cui ha raccontato la sua tribolata adolescenza.

Nel 1999 conquistò una doppia nomination ai Grammy Awards con '… And Then There Was X' e il singolo 'Party Up (Up In Here)'.

I fan ricordano altri successi come 'We Right Here', 'X Gon' Give It to Ya', 'Where the Hood At?' e 'Get It on the Floor'.

Era riuscito ad affermarsi anche come attore, prendendo parte a film come 'Belly', 'Romeo deve morire', 'Ferite mortali' e 'Amici per la morte'.

Gli ultimi anni sono stati segnati da problemi giudiziari, spesso legati alla sua dipendenza dalla droga. Nel 2016 fu vicino alla morte dopo un’overdose nel parcheggio di un hotel di Westchester County. Era finito più volte in rehab, nel 2017 e ancora nel 2019.

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