In uscita il 20 gennaio
“Uptown Special”
il nuovo album di
MARK RONSON

nel disco collaborazioni con:
Bruno Mars, Stevie Wonder, Andrew Wyatt, Kevin Parker, Mystikal, Keyone Starr, Jeff Bhasker e ai testi Michael Chabon, vincitore di un Pulitzer e del premio letterario F.Pivano

“Uptown Special” in uscita il 20 gennaio 2015 per Columbia Records è il quarto album di Ronson, scritto e prodotto insieme a Jeff Bhasker (produttore che ha conquistato tre Grammy e collaborato con artisti come Kanye West, Drake e Alicia Keys) tra Londra, Memphis, Los Angeles e New York in un arco di tempo di 18 mesi.

Lo scrittore americano Michael Chabon, l’autore vivente preferito da Ronson, è stato coinvolto nel processo di scrittura fin dall’inizio, completamente immerso nello storytelling dell’album, ha spesso lavorato insieme a lui e ai vocalist in studio di registrazione. Chabon vincitore di un Pulitzer e del premio letterario Fernanda Pivano nel 2012, firma i testi della maggior parte delle canzoni ma non del singolo “Uptown Funk” con Bruno Mars, che ha anticipato con un successo clamoroso l’uscita dell’album raggiungendo i vertici della classifica dei singoli più venduti in UK e USA e conquistando la prima posizione della classifica su iTunes di moltissimi paesi, in Italia è al n. 5 ed è già disco d’oro.

L’incredibile video “Uptown Funk” ha avuto fino ad ora 102.000.000 visualizzazioni ed è ambientato interamente negli anni settanta a New York .

“Uptown Special” è il disco più vivace e ricco di idee mai realizzato da Ronson. Nel suo complesso, l’album si ispira alla musica con cui l’artista ha mosso i primi passi. Adolescente a New York all’inizio degli anni ‘90, Ronson ascoltava hip-hop, funk, soul e R&B: quelli erano i vinili con cui girava per i locali agli albori della sua carriera di DJ. Ed è proprio da lì che è partito per creare il nuovo album.

“A prescindere da come i miei gusti verso la musica e verso i DJ set si evolvano nel corso degli anni, torno sempre alla musica che mettevo nei locali hip-hop di New York verso la fine degli anni ‘90 – primi anni 2000”, spiega Ronson. “Biggie, Chaka Khan, Amerie, Boz Scaggs, Missy, Earth Wind & Fire, N.O.R.E… I loro pezzi facevano scatenare il dance floor. I club di New York erano pieni di ragazze, ragazzi, ballerini, spacciatori, rapper, modelle e skateboarder che venivano essenzialmente per una ragione: ballare. Indipendentemente dal genere o dall’epoca alla quale apparteneva il pezzo, se era forte – se aveva una batteria potente e un’anima soul – la gente ballava. Prima degli smartphone, del tavolo riservato e delle leggi antifumo, la gente entrava nel locale, trovava il proprio posto e rimaneva lì tutta la notte, totalmente assorbita dalla musica. Con “Uptown Special” ho voluto catturare la sensazione che ricordo di quelle serate a New York”.

Kevin Parker dei Tame Impala ha svolto un ruolo importante nella realizzazione del disco: ha infatti prestato la sua caratteristica voce rarefatta a tre brani, oltre ad aver cantato i cori, suonato la batteria, le chitarre e i sintetizzatori su altri brani. Anche Andrew Wyatt dei Miike Snow, collaboratore di vecchia data di Ronson, ha contribuito all’album con la sua voce e le sue capacità autoriali. Emile Haynie, produttore amico di Ronson e Bhasker nonché collaboratore di Lana Del Rey e FKA Twigs, ha arricchito i brani di magnifici paesaggi sonori, e lo stesso hanno fatto alcuni dei colleghi produttori preferiti da Ronson: James Ford dei Simian Mobile Disco (Arctic Monkeys), Hudson Mohawke dei TNGHT e DJ Zinc. Non poteva mancare, inoltre, il prezioso team di musicisti di Ronson: i geniali Homer Steinweiss, Nick Movshon e Tommy Brenneck, tutti di Brooklyn.

Prima di iniziare le registrazioni, quando cercavano la vocalist giusta per i brani che stavano scrivendo, Ronson e Bhasker sono partiti per un viaggio attraverso gli Stati Uniti che ha toccato le città di New Orleans, Baton Rouge, Jackson, Memphis, St. Louis, Little Rock e Chicago. Andando a sentire i cori gospel a Jackson, nel Mississippi, hanno scoperto la 23enne Keyone Starr: rimasti affascinati dalla sua estensione vocale e presenza scenica, le hanno subito chiesto di entrare nei leggendari Royal Studios di Memphis per registrare insieme a loro. La Starr ha così cantato da solista in tre brani dell’album.

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