Il governo russo non vuole Paul McCartney in concerto quest'estate.

Il motivo? L’ex Beatle si è sempre espresso contro l'internamento delle Pussy Riot, band femminile arrestata a Mosca ad agosto del 2012 con le accuse di teppismo e blasfemia. A novembre del 2013 McCartney ha persino scritto una lettera formale al Presidente Russo Vladimir Putin per chiedere un maggiore rispetto dei diritti umani, ma si è sempre reso disponibile ad esibirsi nel paese.

'Adora i fan russi e come tutti i suoi fan sanno, Paul è sempre stato per l'amore e la pace', ha riferito una fonte al giornale inglese Mirror.

'Finché avrà fan russi cercherà sempre di esibirsi in quella nazione, ma per il momento non ha concerti in calendario'.

Nella missiva scritta di suo pugno a Putin, McCartney ha chiesto che fossero rilasciati i 28 dimostranti di Greenpeace International e i due giornalisti freelance arrestati a settembre del 2013 a San Pietroburgo con le accuse di pirateria e vandalismo.

Per avallare la sua richiesta, il cantante ha inoltre fatto riferimento ad una sua canzone, 'Back in the U.S.S.R.', facendo notare lo spirito positivo di quel testo.

'Quarantacinque anni fa ho scritto una canzone sulla Russia per il “White Album”, quando non era così ben visto che un inglese parlasse bene dell'URRS', recita la missiva di Paul.

'In quella canzone c'è uno dei versi più belli di tutta la discografia dei Beatles: “Sono stato via per così tanto tempo che quasi non riconosco più il luogo, ma è sempre bello tornare a casa”. Potete fare in modo che anche gli attivisti di Greenpeace possano dire la stessa cosa?'.

ON TOUR - BUY TICKETS NOW!

,

LATEST NEWS