La casa di Bryan Singer è stata definita come 'la rappresentazione del male'.

Questo emerge dalle ultime dichiarazioni di Michael Egan, il ragazzo che mercoledì scorso ha fatto causa al regista di 'X-Men: giorni di un futuro passato' accusandolo di abusi sessuali.

Ieri l'uomo e il suo avvocato Jeff Herman hanno tenuto una conferenza stampa, in cui Egan ha svelato nuovi dettagli sulla macabra vicenda, accaduta 15 anni fa .

'In casa ci davano cocktail mescolati a droghe. Ci facevano bere litri di liquore. Le regole erano: nessun costume, nessun vestito fuori dalla zona della piscina', ha ricordato Egan parlando dei presunti 'party' hot che si tenevano nella tenuta di Singer ad Encino in California, secondo quanto riporta il Page Six.

'Eravamo vittime di vari tipi di abusi sessuali. Eravamo come carne da macello per quella gente. Ci scambiavano tra di loro. Se devo dare un nome a quella casa la definirei come la rappresentazione del male'.

Egan ha poi raccontato che all'epoca viveva nel terrore perché spesso se infrangeva 'le regole della casa' veniva minacciato con 'una pistola in bocca' come punizione.

L'uomo ha infine dichiarato che all'epoca sua madre aveva informato le autorità di Los Angeles sull'accaduto ma i poliziotti avevano fatto 'orecchie da mercante'.

Il regista dalla sua ha smentito con forza le illazioni di Egan e il suo avvocato, Marty Singer, ha definito le accuse 'completamente immeritate'.

'Siamo molto fiduciosi sul fatto che Bryan risulterà innocente alla fine di questo processo assurdo e diffamatorio', ha dichiarato il legale del regista.

'È palese che questa causa sia stata intentata con lo scopo di farsi della pubblicità. Non ha caso è stata firmata a poche settimane dall'uscita del nuovo film di Singer, “X-Men: giorni di un futuro passato”'.

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