Niente casting per Boy George, salito alla ribalta negli anni Ottanta come frontman della band Culture Club.

Grazie al suo poliedrico talento, è diventato cantautore e fotografo acclamato, nonché autore di diversi libri.

Solo ora che siede nel panel del talent American Idol e assiste alle selezioni di molti aspiranti cantanti, capisce il salto generazionale.

'Arrivare in una stanza e cantare senza microfono e solo col piano come base è una rottura', ha spiegato il cantante a EW.com. 'È qualcosa che non ho mai dovuto fare. Sono stato molto fortunato. Non ho mai dovuto affrontare un provino. Ci vogliono le p***e per farlo!'.

Per George calarsi nel panni di giudice è un'esperienza completamente nuova e non immaginava fosse tanto coinvolgente ma al tempo stesso difficile.

'Non ho mai fatto il giudice: è una di quelle cose che ho fatto solo dal mio sofa, dove sprofondi e dici: “Io non avrei mai dato una simile canzone a lui!”. È molto più facile farlo da casa tua, sul tuo divano, come del resto ogni sorta di critica', ha spiegato divertito.

'Quando mi hanno chiesto di far parte del programma, mi sono domandato quanta influenza potessi realmente avere. Ho pensato che sarei stato per lo più un accessorio estetico, che avrei potuto stare lì solo a parlare e sembrare buono ma non che potessi realmente fare del bene. Invece è straordinario quello che riusciamo a fare con questi ragazzi'.

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