Potrebbe dissiparsi molto presto il mistero che ancora circonda la morte di Prince, scomparso all’improvviso lo scorso giovedì presso i Paisley Park studios in Minnesota, negli Stati Uniti, per cause ancora ignote.

Persino l’autopsia condotta venerdì sul corpo del musicista non è riuscita a identificare con certezza le ragioni del decesso, e in seguito alle speculazioni sempre più insistenti secondo cui la morte potrebbe essere stata causata da un’overdose di farmaci un giudice della contea di Carver ha emesso un mandato di perquisizione.

Gli agenti avranno dunque accesso all’abitazione del 57enne, dove cercheranno le prove di un’eventuale tossicodipendenza e altre informazioni che possano aiutare a risolvere il caso.

Secondo TMZ, tuttavia, sempre per ordine della corte tutte le scoperte che la polizia farà sul luogo resteranno confidenziali per i prossimi sei mesi.

'La prematura diffusione dei dettagli relativi alla morte di Prince e ai fattori che l’hanno provocata potrebbero compromettere le operazioni delle forze dell’ordine', recita un comunicato ufficiale.

Proprio ieri era stata inoltre diffusa la notizia secondo cui anche un’unità speciale della polizia antidroga americana (la DEA) era stata assegnata al caso, una speculazione ora smentita dalle autorità.

'La DEA non fa parte di questa investigazione, almeno non per il momento', recita un altro statement.

ON TOUR - BUY TICKETS NOW!

,

LATEST NEWS