Il desiderio recondito di Eros Ramazzotti? L’anonimato. 'Ho provato a fare la spesa al supermercato, ma arrivare alla cassa dopo otto ore e un'infinità di selfie e di dediche non è il massimo – ha ammesso in un’intervista su Grazia -. Soprattutto a Milano, dove si è sempre di corsa. Quello che mi manca di più è lo sguardo anonimo della gente. A volte mi manca la possibilità di essere una persona invisibile'.

Il cantante è stato chiamato da Carlo Conti tra i superospiti del Festival di Sanremo, al via questa sera, martedì 9 febbraio, su RaiUno. Sono passati 30 anni dalla sua vittoria alla kermesse con 'Adesso tu'.

'Il Festival di Sanremo è l'Italia – ha affermato -. È un rito di cui non possiamo fare a meno: un po' come il Natale. E tornare è sempre una grande emozione. Quando cantavo “Terra promessa” ero un ragazzo. Da Roma mi ero trasferito a Milano e, nel viaggio di andata verso la Liguria, mi ero fermato a un autogrill: ero un perfetto sconosciuto. Invece la mattina dopo la vittoria, in autostrada, tutti mi acclamavano'.

In tutti questi anni ne è passata di acqua sotto i ponti. 'Vengo dal nulla, da una periferia di Roma dove non c'era futuro – ha aggiunto Eros -. Ho sempre avuto fame di farcela, di dare senso alla mia vita. E, paradossalmente, è stato un vantaggio. È molto raro che la gente ricca abbia successo, perché ha già tutto'.

Per lui il tempo sembra essersi fermato: a 52 anni ne dimostra parecchi di meno. 'Il segreto è non aver mai fatto uso di droghe. Gli stupefacenti e gli eccessi ti rovinano – ha concluso -. Il sesso? Ne ho fatto molto meno di quanto avrei potuto. Diffido di quelli che dicono di aver avuto una donna diversa ogni sera: vuol dire che hanno pagato. E poi io mi sono fidanzato subito. Di natura sono monogamo'.

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