Dopo essersi dichiarato colpevole di una serie di aggressioni sessuali, R. Kelly non esce dal carcere.

L’avvocato dell’artista ha provato a chiedere il rilascio su cauzione ma la richiesta è stata respinta dal giudice.

Durante l’udienza che si è tenuta martedì 16 luglio a Chicago, il giudice Harry D. Leinenweber ha concordato con i pubblici ministeri che Kelly è un pericolo per la comunità, soprattutto per le bambine, e per questo deve restare in prigione.

Per gli avvocati dell’accusa degli eventuali arresti domiciliari potrebbero spingere il 52enne a non abbandonare le sue perversioni.

Steve Greenberg, legale del cantante, ha invece rammentato che il suo assistito ha già consegnato il passaporto e non è dunque in grado di fuggire da nessuna parte. L’uomo ha inoltre ricordato che Kelly non è mancato a nessuna sentenza del 2008, quando è stato coinvolto in un altro processo sempre per abusi sessuali.

'Non ci sono prove che sia un vero pericolo per i minori', ha insistito Greeneberg.

Motivazioni che non hanno convinto il giudice Leinenweber, irremovibile nella sua presa di posizione.

Questa è la terza volta che R. Kelly vive dietro le sbarre: in passato è finito in gattabuia per un breve periodo, prima per violenza sessuale poi non aver pagato gli alimenti ai tre figli.

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