Ariana Grande è ricorsa all’alcol per affrontare l’immenso dolore per la morte dell’ex fidanzato Mac Miller.
La cantante non ha ricordi vividi di quei giorni tragici perché - per sua stessa ammissione -, per la maggior parte del tempo si è ritrovata in stato di totale ebbrezza.
Alla straziante morte di Mac, ucciso lo scorso settembre da un’overdose di droghe, si è aggiunta la separazione dal comico Pete Davidson, con cui la popstar era arrivata a un centimetro dall’altare.
'Sarò completamente sincera: non ricordo quei mesi della mia vita perché ero sempre ubriaca e triste', ha dichiarato a Vogue.
Dopo quel periodo buio, Ariana ha rilasciato Thank U, Next, a soli sei mesi dall’uscita dell’album Sweetener.
'Non ricordo davvero come tutto sia cominciato o finito e come mi sia ritrovata con quelle dieci canzoni', ha aggiunto la 26enne. 'Lo considero il primo album e il primo anno della mia vita in cui mi sono resa conto di non poter rinunciare al tempo da trascorrere con me stessa, solo con me stessa'.
'Sono sempre stata in coppia, per tutta la mia vita. Ho sempre avuto qualcuno a cui augurare la buonanotte. Quindi “Thank U, Next” è stato un momento di auto-realizzazione. Un momento spaventoso, in cui mi sono detta: “Ora devi affrontare tutta questa roba da sola. Basta distrazioni. È l’ora di guarire da tutta questa mer***"'.
La musica è stata la cura migliore, ma tutt’oggi per la star è molto doloroso cantare brani che le ricordano Mac.
'È troppo difficile cantare delle canzoni che parlano di ferite ancora troppo fresche - spiega -. È divertente, è pop music e non sto dicendo che non lo sia, ma queste canzoni per me rappresentano qualcosa di davvero pesante'.
'È estenuante. La nostra non era una relazione perfetta, sotto nessun punto di vista, ma lui era la persona migliore che avessi potuto conoscere e non meritava quei demoni. Sono stata a lungo la colla della relazione, ma più passava il tempo e più mi accorgevo di essere diventata una colla poco appiccicosa. E i pezzi, piano piano, sono venuti giù'.
Ariana e Mac si sono frequentati per due anni fino al maggio 2018.
