Vinicio Capossela ha dedicato un brano a Tiziana Cantone, la 33enne napoletana che si è tolta la vita nel 2016 dopo la diffusione in rete di alcune immagini e videoclip osé.

'La diffamazione ha raggiunto possibilità inimmaginabili prima, non è mai esistito un mezzo efficace come Internet per distruggere una persona', dice l’artista nell’intervista con il Corriere della Sera. 'Il revenge porn è di una ferocia disumana, è come lo sfregio con l’acido. Ne può essere vittima chiunque, ma la maggioranza assoluta delle vittime è di sesso femminile'.

Capossela spiega anche le ragioni dietro al titolo dell’album.

'La bestia è un confine che si può desiderare di superare come nel caso del “Loup Garou”, la melancolia mannara del licantropo', racconta il cantautore. 'Poi ci sono bestie che sono allegorie di uomini come ne “Il testamento del porco”: bestie che dividono con l’uomo il destino di pena come l’orso da fiera che gira con l’orsante. E l’animale che con la forza inspiegabile della bellezza rende miserabile tutto quanto lo circonda, vedi la canzone “La giraffa di Imola”: il mondo antropizzato la uccide con il pretesto di addormentarla. Ci sono tanti simboli, quello che più ha respiro cosmico è il minuscolo guscio della lumaca, che ha la forma da spirale delle galassie nel suo incedere lento che lascia una scia a illuminare il cammino'.

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