Per il suo nuovo doppio album 'Appunti di un lungo viaggio' Gino Paoli ha abbattuto le convenzioni. Obbiettivo: ridurre la prosa all’essenziale.

'Ho pensato di poter modificare la forma canzone, eliminando, se necessario, l'inciso o la strofa o il ritornello', spiega Gino Paoli a Il Giornale parlando dei nuovi brani.

'Quando eravamo giovani, con Arnaldo Bagnasco avevamo inventato l'essenzialismo che si riassume così: quando puoi dirlo in tre parole, non usarne 50. Certo questo però comporta che, prima di parlare, devi pensare, anche se oggi molti fanno il contrario'.

La raccolta del cantautore genovese propone due volti: 'I ricordi' che contiene i suoi storici successi, e 'Canzoni interrotte' che vede all’opera la nuova sintesi operata dall’84enne.

Lavoro di fino con cui l’autore di 'Sapore di sale' vuole estrarre l’anima della musica: 'L'artista se è davvero un artista, deve andare anche contro le forme, i condizionamenti e gli schemi', spiega Gino.

'Ho pensato di utilizzare le parole e la musica in modo diverso, eliminando tutto ciò che è obbligatorio per cercare quell'essenzialità che è sempre stata un mio pallino. Quando si è detto a sufficienza, poi è meglio smettere di parlare o di scrivere. Del resto, quando ero un giovane pittore, ho creato assieme ad altri il movimento dell’essenzialismo'.

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