Emis Killa parla per la prima volta della figlia Perla Blue, avuta il 17 agosto dalla compagna storica Tiffany.

'È venuta dopo tre mesi che provavamo. Ma la pensavamo da tanto, e l’abbiamo voluta fortemente. Solo ho dovuto sistemarmi un po’ prima di farla', racconta. 'Mi piacciono i nomi composti e insoliti, e Perla Blue è unico e raro. L’alternativa era Menta', ha detto a Vanity Fair.

'In sala parto stavo per svenire, la dottoressa ha dovuto badare più a me che al resto. Perché mentre è nella pancia e sta arrivando, sì, sei un po’ teso, ma finché non esce mica capisci… La prendi in braccio e ti chiedi: “Che cos’è, l’ho fatta io?”. È vita, ma con la stessa forza della morte. Mi ero sempre chiesto dove andassimo a finire, ma mai bene da dove venissimo. La guardo e ha del miracolo, mi connette al Dio in cui non credo, al divino, all’universo', racconta il cantante che ha scelto di non mostrare la bambina sui social network.

'La proteggo. Da cosa? Dalle energie negative della gente. Il potere non te lo perdonano. Così, lo denigrano. Insultandoti. Come quando sui social donne orrende scrivono “sei un ce**o” a Belén o uomini persi “sei un fallito” a Gianluca Vacchi. Se accendono una luce su di te, è cattiva. Io poi ci credo (al malocchio, ndr). Il cuore ha un campo magnetico di circa due metri, e non è un segreto che il cervello emetta frequenze. Quando esco con lei, con Perla Blue, non voglio che me la guardino, per esempio. Giro il passeggino', ha ammesso il 29enne.

'Per la prima volta mi sento responsabile di qualcosa, e questo cambia tutto: non sto più al cellulare mentre guido, non attacco più briga in discoteca. Subito il pensiero mi va al fatto che non posso rincasare con un occhio nero, o nel peggiore dei casi rischiare di non farlo proprio, sbattuto in carcere o morto… Ci siamo promessi che non farò più cose che possano compromettere mia figlia', ha concluso Emis Killa.

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