07 marzo 2019 – Milano – Santeria Social Club

Info: www.santeria.milano.it/toscana
Ingresso: 15 euro+d.p.
Prevendite disponibili da mercoledì su www.ticketone.it e www.mailticket.it

08 marzo 2019 – Roma – Monk

Info: www.monkroma.it

09 marzo 2019 – Bologna – Covo Club

Info: www.covoclub.it



A due anni dall’ultimo disco Life in Pause, ritorna il dream pop dei Wild Nothing con un nuovo album: INDIGO.
Il nuovo lavoro di Jack Tatum, in uscita il 31 agosto per Captured Tracks, è stato anticipato dai due bellissimi singoli Letting Go e Partners In Motion.

Da un lato INDIGO segna un ritorno alla freschezza e spontaneità dell’album di debutto del 2010, Gemini e dall’altro invece raggiunge il culmine delle altezze toccate, delle strade percorse e delle lezioni apprese durante la creazione dei lavori seguenti Nocturne e Life of Pause. Questo quarto album ci mostra un Tatum al massimo della sicurezza di sé, in un album che è la perfetta fusione di umanità e tecnologia hi –fi.
Se Gemini era il suono di un album immaginato in camera da letto, Nocturne il risultato del primo lavoro in un vero studio, e Life of Pause un'odissea armatoriale multi-studio che abbracciava il tempo e gli spazi, Indigo segna la totale apertura creativa di Tatum in una maturità sonora mai raggiunta.
Per realizzare Indigo, Tatum ha affrontato la dicotomia Uomo contro Macchina cogliendo la sinergia circostante. Attenendosi alla sua routine, ha registrato una serie di demo alta mente dettagliati, per poi registrare l’album finale con una band dal vivo in uno studio e, in controtendenza rispetto al suono più rozzo dei coetanei di Wild Nothing, in un preciso e brillante stile anni ’80. "Ho finalmente realizzato un disco dal suono hi-fi," riflette Tatum.
In INDIGO, Tatum bilancia risorse e influenze. "Volevo che suonasse come un classico disco in studio, Volevo inserirmi in una narrativa più ampia, musicalmente vicina agli artisti che amo" "I dischi che hanno influenzato il suono di questo lavoro sono certamente quelli di Roxy Music, Kate Bush e Fleetwood Mac”.
Il risultato è un album in cui si utilizzano i meccanismi artistici del tocco umano con la precisione della tecnologia per creare un suono classico e incontaminato che Tatum ha ricercato per tutta la sua carriera: dal battito d'apertura della batteria alla chitarra acustica e al synth radicale di "Letting Go”, dalla voce di Bryan Ferry di Tatum su "Oscillation” fino agli anni '80 di "Partners in Motion”.
Per quanto concerne il titolo dell'album, Tatum indica una lirica nella nuova canzone "The Closest Thing To Living": "Breathe indigo, its the closest thing to living”. "Mentre stavo scrivendo quella canzone pensavo al modo in cui noi ci siamo fusi con l'intelligenza artificiale, vedendo che il sottile iPhone blu si illuminava sui volti di tutti e immaginavo che questo colore fosse rappresentativo del nostro sforzo di abbracciare questo cambiamento nell'umanità. Si tratta quindi dell'idea di raccontare questa realtà retroilluminata in cui viviamo tutti e capire come accettarla”.

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