Prima di approdare in Portogallo, Madonna è stata molto vicina al 'ritorno' nel suo paese d’origine: l’Italia.

La regina del pop, Veronica Ciccone all’anagrafe, da un anno vive a Lisbona, dove ha deciso di trasferirsi per assecondare le ambizioni calcistiche del figlio David, arruolato tra le giovanili del Benfica.

Ma, prima di scegliere la capitale lusitana, la cantante, 60 anni il 16 agosto, ha valutato altre destinazioni, tra cui Barcellona e Torino.

'Sono andata in queste città, provando a immaginare la mia vita lì - ha dichiarato a Vogue Italia -. Ovviamente, Barcellona è una città molto divertente e anche Torino mi piace molto, ma Torino non è una città adatta per i bambini. È una città per intellettuali. Ci sono dei musei incredibili e delle case bellissime, ma non credo che i miei bambini si sarebbero divertiti lì… Quindi alla fine ho scelto Lisbona, mi è sembrata la scelta più giusta tra le varie opzioni'.

Quando David non è impegnato sul campo, nel fine settimana Madonna approfitta della sua permanenza a Lisbona per coltivare la sua passione per i cavalli. Ma star dietro ad allenamenti e partite settimanali del 12enne non è facile per la cantante.

'Per una mamma non è semplice star dietro ai propri figli quando vogliono fare calcio. Le cose cambiano di settimana in settimana, e le partite sono diverse da weekend a weekend…', sottolinea la diva. 'È impossibile fare dei piani, a volte ti sembra di fare un torto al resto dei tuoi figli'.

Fortunatamente, gli altri bambini di Madonna, le gemelle di 5 anni Stelle ed Estere, e Mercy, 12, hanno accolto positivamente il cambio-vita, sebbene la Material Girl non abbia mai spinto i sue figli a seguire un preciso percorso di carriera.

'A volte, mi sento dire dalla gente: “Devi spingere tuo figlio a essere un calciatore affermato e di successo, tua figlia a essere una ballerina, e Rocco a essere un pittore”. Io rispondo che tutto ciò che voglio per i miei figli è essere appassionati, compassionevoli, essere umani responsabili. Questo è quello che voglio. Non mi importa cosa faranno da grandi, voglio solo che siano degli essere umani buoni e che trattino gli altri essere umani con dignità e rispetto, indipendentemente dal colore della pelle, dalla religione o dal genere - prosegue -. Questa è la cosa più importante. Se poi diventeranno Picasso o Cristiano Ronaldo, ben venga. Ma quella sarebbe soltanto la ciliegina sulla torta'.

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