È mastodontico e oltremodo suggestivo il lavoro che Manu Delago ha compiuto per realizzare “Parasol Peak”, il nuovo album/film in uscita il prossimo 7 settembre: il musicista, durante una spedizione sulle Alpi e accompagnato da un ensemble di sette elementi, ha realizzato una raccolta di composizioni in luoghi e altitudini differenti.
La caratteristica dell’esperimento sta anche nel fatto che Delago ha utilizzato sì gli strumenti musicali portati e suonati dall’ensemble che lo ha accompagnato… ma anche oggetti che si trovano in natura. Del resto, come egli stesso commenta, “La percussione di oggetti è una forma di esecuzione che esiste da migliaia di anni, quindi mi è sembrato ovvio integrare la componente naturale nel lavoro che ho realizzato: alberi, acqua, piccoli sassi. E anche gli strumenti che noi stessi utilizzavamo: elmetti, moschettoni e piccozze.



“Tendenzialmente trovo ispirazione e senso di sfida nelle situazioni limitanti: per questo ho voluto solo sette persone con me, e per questo abbiamo affrontato un ambiente non comodissimo: a volte eravamo allineati verticalmente e non ci vedevamo. Altre volte non ci sentivamo fra noi, o mentre suonavamo pensavamo a non rischiare la vita. "

Il regista e produttore Johannes Aitzetmüller temeva che l’esperimento sarebbe stato sì affascinante ma oltremodo ostico: “Conosco le montagne e sapevo di poter gestire una situazione del genere, ma per quanto tempo davvero si può stare fermi a riprendere e quante volte si può filmare la stessa performance più e più volte in queste condizioni? “Faceva molto freddo e alcuni tratti erano impervi. E poi la neve, i tempi di installazione dell'audio, strumenti da accordare, e infine - le riprese. A volte potevamo filmare solo fino a due riprese, perché gli strumenti erano nuovamente scordati o le dita troppo fredde o il vento gelido soffiava troppo forte.

L'ingegnere audio, Michael Reisigl, ha installato una rete di registratori, cavi e microfoni dappertutto. Inoltre, sapevamo che l'equipaggio non poteva stare troppo a lungo fermo a causa del freddo e degli strumenti. Le riprese dovevano andar bene al primo colpo, non c’era tempo e modo di rifarle”.

Un drastico calo di temperatura non stagionale che ha causato forti nevicate ha complicato ulteriormente il viaggio e ha creato una sfida più grande musicalmente, con il gruppo che si esibiva in luoghi esposti a temperature gelide."Ci sono stati sicuramente momenti in cui gli individui del gruppo si sarebbero voltati e avrebbero lasciato la spedizione" ammette Manu. "Ma poiché potevamo farlo solo come gruppo, abbiamo dovuto sostenerci a vicenda. Dovevamo aiutarci l'un l'altro a trasportare strumenti e attrezzi, e aiutarci a vicenda nel superare ansie e stanchezza ".

Ovviamente tutto ciò ha comportato la resa di un risultato assolutamente raro e irripetibile, sorprendente a livello visivo e musicale. L'album potrebbe tranquillamente essere già considerato fra i giganti classici contemporanei del presente, ma non si può non notare un forte carattere distintivo: sprazzi di folk europeo incastonati fra le melodie di ottone e fisarmonica, accenni prog decorati con tocchi e suoni provenienti da varie fonti naturali. Anche senza guardare il video, la presenza della natura è assolutamente percepita.

"Per la maggior parte di noi è stata fisicamente la cosa più difficile mai fatta" commenta Manu, riassumendo il viaggio. "Ma è stata una sensazione incredibile raggiungere la cima e superare quelle sfide: un’esperienza di coesione incredibile per l'ensemble “.




Manu Delago è nato a Innsbruck, in Tirolo, e ha preso lezioni di musica da bambino in fisarmonica e pianoforte. Da adolescente ha suonato principalmente la batteria per varie rock band. Nel 2003 ha intrapreso lo studio dello Hang, che gradualmente è diventato uno dei suoi principali strumenti musicali.L’ha scoperto Bjork: la popstar islandese lo ha voluto con sé durante il Biophilia Tour. Ora è un musicista fisso nella lineup di Bjork, e collabora con nomi quali Cinematic Orchestra, Anoushka Shankar, London Symphony Orchestra, e ha suonato lo Hang anche nell’ultimo album di Poppy Ackroyd ‘Resolve’. Ha già pubblicato due album dalla forte componente elettronica e acclamati dalla critica, “Silver Kobalt” e “Metromonk”. Passando la maggior parte della sua vita in studio, Manu Delago ha deciso di realizzare “Parasol Peak” nell’intento di trascorrere pià tempo all’aria aperta: allontanarsi da studi, tour bus e computer, e immergendosi totalmente nella natura utilizzando, per comporre e suonare, solo ed esclusivamente strumenti acustici.


“Parasol Peak” esce il 7 settembre, anticipato dall’omonimo singolo uscito il 1° giugno per One Little Indian

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