Guardando indietro, agli ultimi anni della sua vita dal 2009 (quando è arrivata al successo) in poi, Arisa non può che provare sorpresa. 'Io credo sinceramente che la mia storia sia una favola, quella della ragazzina che viene dalla Basilicata e che si conquista un posto in un ambiente ostico come quello dello spettacolo - ammette su Panorama -. C’è tanta poesia nel film della mia vita'.

Già da bambina, quando ancora tutti la chiamavano con il suo nome vero, Rosalba Pippa, la cantante sognava di fare spettacolo. La prima volta sul palco arrivò prestissimo. 'A Pignola, in provincia di Potenza. Avevo quattro anni ed ero tutta vestita di jeans. Ho partecipato a una competizione interpretando “Fatti mandare dalla mamma” di Gianni Morandi. In quel periodo arrivavo sempre ultima. Ma la vita è una continua sorpresa. Può anche succedere di vincere il Festival di Sanremo. Prima nelle nuove proposte e poi nella categoria big'.

Certo, la vita che ha adesso non è tutta rose e fiori. 'Per navigare nello show business bisogna indurirsi e omologarsi un po’, ma nell’insieme io sono rimasta quella che ero - racconta -. Quella ragazzina incosciente e spontanea che sale sul palco con le lenti più grandi di lei'.

Arisa crede ancora fortemente nell’amore, sebbene non sia scontato conciliare cuore e carriera. 'Dipende da chi è lui e da quali equilibri si instaurano. Stare con un’artista non è semplice. Il mio è un mestiere che pervade tutta la vita, che non ha orari d’ufficio. La saracinesca non si abbassa mai: torni da X Factor e parli della puntata, finisci di incidere un brano e ti interroghi su come avresti potuto cantarlo meglio. Poi, t’incazzi perché quel suono non è come immaginavi. Funziona così.

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